

Lottò sempre in prima linea per i diritti civili e si distinse come figura chiave dei movimenti culturali Black e LGBTQ+ del XX secolo. Per questo merita di essere ricordata
La poetessa e attivista americana Audre Lorde, nata il 18 febbraio del 1934, è la protagonista del Doodle disegnato dall’artista Monica Ahanonu.
L’intento di Google è anche celebrare anche il U.S. Black History Month, il mese di febbraio dedicato a combattere le discriminazioni subite dalle persone di colore negli Stati Uniti.
Di fatto, Audre Lorde, contribui a combatterle con le sue poesie, veri e propri inni contro le ingiustizie soprattutto razziali.
Nata negli anni della Grande Depressione, era un bambina molto introversa. Imparò a leggere e scrivere grazie alla biblioteca del suo quartiere, a New York, e venne subito affascinata dalla poesia.
Prima studentessa nera alla Hunter High School, Audre Lorde nel 1959 si laureò allo Hunter College e frequentò il master in Amministrazione Libraria alla Columbia University.
Lavorò come bibliotecaria e insegnante, coltivando la passione per la poesia e la sua prima raccolta fu The First Cities, del 1968.
Amava definirsi “nera, lesbica, madre, guerriera, poetessa“ e fu sempre apertamente omosessuale fino al 1962 quando si sposò con Edwin Rollins.
Ebbe due figli: Elizabeth e Jonathan e dopo il divorzio si innamorò di Frances Clayton. Trascorse gli ultimi anni della sua vita sull’isola di Saint Croix, nell’arcipelago delle Isole Vergini americane, in compagnia della scrittrice e accademica femminista Gloria Joseph.