Achille Lauro: in “Stupidi ragazzi” una visione dell’amore cinica e personale

II pezzo fa una riflessione su esperienze autobiografiche. È una ballad intima che ha una visione dell’amore cinica e personale. Ciò non vuol dire che io non creda nell’amore e non lo idealizzi, ma è difficile, ci vuole molto impegno“.

E’ quanto sottolinea Achille Lauro nell’intervista resa ad un noto quotidiano dopo la pubblicazione del video che accompagna “Stupidi ragazzi”, l’ultimo singolo. Il sound proviene dal mondo UK garage anni ‘90 e lega grazie alla musica elettronica un brano pop alle basi urban.

Nel video, diretto da Davide Vicari, protagonisti i ragazzi della Gen Z. La narrazione esplora le sfaccettature complesse dell’adolescenza e l’eterna ricerca di accettazione e comprensione. Lo sguardo è senza filtri sui giovani in bilico tra la ricerca di evasione e l’impatto con la realtà e delinea frame dopo frame un viaggio selvaggio nella giovinezza mettendo in luce uno spaccato generazionale.

Gli “stupidi ragazzi” dai volti non convenzionali, affrontano il mondo tra divertimento sfrenato, perdita di controllo, amore carnale ed espressioni di rabbia verso l’ambiente circostante offrendo una riflessione tagliente su una generazione che trova il proprio spazio solo lontano dagli occhi giudicanti della società.

Il tutto mentre Achille Lauro appare e scompare in una vasca da bagno colma d’acqua in una stanza vuota e abbandonata, dove isolato canta: “mentre cadono i palazzi / stupidi ragazzi / prima di lasciarsi sono gli ultimi ad amarsi / l’amore in un drive-in l’amore in cristalli / corse di cavalli un bacio e centomila orgasmi / ancora ancora…”

Sempre a proposito dell’amore, il cantautore nell’intervista ha ammessocredo nell’amore maturo. L’amore non è l’attrazione iniziale che può capitare tutti i giorni, ma sono due persone che vogliono costruire qualcosa. Stare insieme non è semplice: si cresce, si cambia e non è detto che se stai 10 anni con una persona rimanga la stessa che hai conosciuto”.

Sulle esperienze pregresse e sul futuro ha ribadito, tra l’altro “mi sono dedicato alla musica, ho viaggiato, mi piacerebbe anche andare a stare un po’ a New York, e sento che posso fare quello che mi va, anche la cosa più fuori moda possibile“.

A proposito della sua carrieraho fatto un percorso pazzesco. Ogni disco è una fase diversa, ho fatto 5 Sanremo, un tour con orchestra. A 33 anni ho difficoltà a trovare quel che non ho fatto”.

Sono un esponente del mondo contemporaneo abbastanza importante e sto cercando ciò che si trova solamente in me. Achille Lauro può piacere o non piacere – ha concluso – ma bisogna ammettere che la mia identità è abbastanza unica”.