

L’uscita di Now and Then, la nuova, ultima, canzone dei Beatles sta generando un entusiasmo senza precedenti.
“Eccola la voce di Lennon: chiara e limpida – ha commentato Paul McCartney – suoniamo tutti, è unʼautentica registrazione dei Beatles”.
Dopo 40 anni, infatti, grazie alle nuove tecnologie, è stato possibile isolare nella migliore qualità la voce di John dalla demo originale e inserire la chitarra di George Harrison, la batteria di Ringo Starr e il basso, la chitarra e il piano di McCartney
La canzone era stata incisa da Lennon nel 1978 sviluppata a metà anni ’90 da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr e ora terminata da Paul e Ringo.
Ripulita e migliorata grazie all’intelligenza artificiale, successivamente è stata impreziosita dalle registrazioni, in momenti diversi, degli altri componenti.
Intanto, decine di fan dell’iconico gruppo si sono ritrovati nello storico Cavern Club a Liverpool, il locale simbolo del quartetto inglese che cambiò la storia del rock, per ascoltare il brano .
Ad analizzarla, sottolinea la principale agenzia di stampa italiana, viene da dire che forse non è la canzone perfetta, eppure è magia pura sentire la voce di John Lennon che apre quei 4 minuti e 9 secondi di musica che sono riusciti a riunire i Fab Four per un’ultima volta, seppure a distanza.
“Ricordo – dice il figlio Sean, nel documentario che accompagna l’uscita del brano – quando vivevo al Dakota con papà e mamma.
C’è questa idea che mio padre smise di fare musica per un po’ per crescermi, il che penso sia in parte vero, dato che non andava in tour e non aveva grossi obblighi con la casa discografica. Ma suonava sempre in giro per casa. Registrava demo di continuo, e ricordo che usava quei registratori a cassette. Mamma aveva una manciata di canzoni che mio padre non aveva finito, e le diede agli altri Beatles”.
Su quella cassetta di inediti – consegnata da Yoko Ono a McCartney nel 1994 – c’era scritto semplicemente ‘Per Paul’.
Dentro c’erano altre demo di John, ‘Free As A Bird’ e ‘Real Love’, poi completate e pubblicate come nuove canzoni dei Beatles.
Per ‘Now and Then’, invece, le tecnologie dell’epoca erano troppo limitate e dopo due giorni in studio, gli allora tre superstiti dei Beatles decisero di accantonarla.
Dopo la morte di George Harrison, nel 2001, sembrava che fosse tutto finito, ma nel 2021 arrivò la svolta grazie alla docu-serie ‘The Beatles: Get Back’, diretta dal regista Peter Jackson, dove per la prima volta venne sperimentata la tecnologia esatta per separare voce e piano.
Su questa traccia, finalmente pronta per diventare qualcosa più di un provino casalingo, nel 2022 Paul e Ringo hanno inserito la chitarra elettrica e acustica registrata nel 1995 da George, una nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il piano di Paul, accordato alla suonata originale di John.
Paul ha anche aggiunto un assolo di chitarra slide come tributo a George e realizzato i cori nel ritornello con Ringo.
Ai Capitol Studios di Los Angeles, McCartney ha anche supervisionato una sessione di registrazione top secret – dove gli orchestrali non sapevano di essere al lavoro sull’ultima canzone dei Fab Four – per un arrangiamento d’archi nostalgico e in puro stile Beatles, scritto da Giles Martin, Paul e Ben Foster.
Paul e Giles hanno infine aggiunto i backing vocals dalle registrazioni originali di ‘Here, There And Everywhere’, ‘Eleanor Rigby’ e ‘Because’, intessuti nella nuova canzone, una capsula del tempo che riporta i Beatles insieme.
Un atto d’amore uno per l’altro dei quattro di Liverpool, che a tratti ricorda ‘Woman’, uno dei migliori brani solisti di Lennon, dall’altra ha il sapore dei loro migliori momenti insieme, in un difficile equilibrio tenuto insieme dalla magia della musica, capace davvero – questa volta – di varcare i confini del tempo per aprirsi alla magia.
Come dice Sean Ono Lennon, ‘Now and Then’ “è come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così”.
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