I sentimenti e le esperienze di Yari Lepre Marrani nella raccolta di poesie “I canti di un pellegrino”

Nel gran lago dei sentimenti si pescano regali
diversi
ma solo pochi meritano
di non essere rigettati in mare
ma protetti come preziosi”.

I versi tratti da una delle oltre 40 poesie de “I canti di un pellegrino di Yari Lepre Marrani ben ne definiscono lo spirito.

La raccolta è stata candidata al Premio Strega Poesia 2025, ricevendo l’apprezzamento dei lettori e le recensioni positive di gran parte della stampa di settore.

Dal sapore vagamente leopardiano – sulle prime pagine la citazione tratta dai “Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura“, in particolare dal capitolo contenente il pensiero 1725, collegato alle riflessioni di Cicerone sull’amicizia e sull’egoismo – suona le corde più nascoste dell’anima dell’autore.

“I canti di un pellegrino” ha spiegato Marrani in un recente intervista – nascono in soli due mesi e vogliono tentare la strada di una poesia nuova, una mia poesia nuova, sempre attenta all’arte poetica classica che però non disdegna nuovi stili poetici e nuovi temi, sconosciuti alle precedenti raccolte pubblicate.

Qui dominano le riflessioni in versi più che in racconti poetici di amori veri o lontani, le poesie venate di insegnamenti morali espressi in forma originale più che il componimento animato da un tema definitivo e assoluto.

Qui tutto si mescola nell’ideale viaggio di un pellegrino che ha raccolto molto dai suoi pellegrinaggi e ha voluto cantare un insieme di liriche aventi come protagonisti i sentimenti raccolti ed elaborati dalle sue esperienze”.

E di esperienze ne ha inanellate tante Yari Lepre Marrani, che ha alle spalle una solida formazione classica, di cui da sempre è permeata la sua cifra espressiva, parallelamente all’impegno profuso nel settore giuridico dopo la laurea conseguita all’Università degli studi di Milano-Bicocca.

Esperienze, riflessioni, sogni e speranze che trovano espressione nelle sue poesie, mantenendo come base un sentimento di sinergia e amore per la Natura, costantemente coltivato da renderla spesso protagonista, nelle sue differenti manifestazioni (dolci o brutali).

Anche le sue precedenti raccolte “Quel sentiero in mezzo al bosco” e “Liriche crepuscolari” sono state promosse e presentate nei più rilevanti circoli letterari e in numerose emittenti radiotelevisive e dopo “I canti di un pellegrino”, l’autore ha pubblicato “L’occhio del sole”.

Una esigenza espressiva e compositiva difficile da dominare, tanto che l’autore la mette sempre al centro dei suoi incontri con i lettori o degli interventi in consessi artistico culturali.

Da qui, l’importanza di coltivare, valorizzare, divulgare la poesia, uno dei canali espressivi più idonei per guardarsi dentro.

Poesia come strumento di crescita o, meglio ancora, come strumento divulgativo-didattico.