Vacanze 2025: gli italiani restano a casa

Secondo il report Behavior Change di YouGov, nell’estate 2025, il 58% degli italiani resterà in patria per le vacanze. Ma c’è un dato ancora più interessante: di questi, 1 su 4 non si sposterà affatto, scegliendo di passare le ferie direttamente a casa.

È il fenomeno della staycation – un termine nato dall’unione del verbo inglese stay (stare) e del sostantivo vacation (vacanza) – che descrive l’abitudine di vivere le ferie tra le mura domestiche o comunque senza allontanarsi troppo.

Dietro questa scelta non c’è una mancanza di voglia di viaggiare, che anzi rimane forte, ma piuttosto motivazioni economiche.

Ben il 69% di chi non partirà, pari a circa 6 milioni di italiani, lo farà per ragioni di portafoglio: quasi la metà (48%) ammette di non essere riuscita a risparmiare abbastanza a causa dell’aumento del costo della vita, mentre un altro 20% rinuncerà perché i prezzi di viaggi e vacanze sono diventati proibitivi.

I numeri confermano questo scenario. Secondo il Codacons, che ha messo a confronto le tariffe turistiche attuali con quelle del 2019, le vacanze estive costano oggi in media il 30% in più rispetto al periodo pre-Covid.

Il trasporto aereo pesa come un macigno: i voli nazionali costano l’81,5% in più, quelli internazionali il 65,9%, e perfino i voli europei sono aumentati del 61%. Nemmeno dormire fuori casa è più economico: alberghi e pensioni segnano un +40,6%, villaggi e campeggi +12,7%, mentre b&b, case vacanza e strutture alternative sono saliti del 22,7%.

Eppure, in mezzo a queste difficoltà, si intravedono anche nuove opportunità.

L’aumento dei costi potrebbe spingere imprese e strutture ricettive a reinventarsi, offrendo esperienze locali, prodotti regionali e servizi pensati per chi sceglie di trascorrere le vacanze vicino casa.

In altre parole, il turismo “a km zero” potrebbe trasformarsi da scelta obbligata a tendenza di valore.

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