E’ finalmente uscito il nuovo lavoro di Taylor Swift, l’album The Life of a Showgirl, prodotto interamente dalla pop star insieme a Max Martin e Shellback, in cui vengono ripercorsi i suoi ultimi due anni di vita, trascorsi in gran parte in tournée.
Uscito a distanza di un anno e mezzo da The Tortured Poets Department, che aveva raggiunto la vetta della classifica Billboard 200 per 17 settimane, il nuovo album della 14 volte vincitrice di un Grammy si discosta però molto dal lavoro precedente.
Una riflessione lucida sul mondo dello show-business, dipinto nelle sue bassezze e splendori.
L’album si apre con The Fate of Ophelia, il primo singolo della tracklist con un suono melanconico e un rullo di tamburi ispirato ai Fleetwood Mac; prosegue poi con il brano glamour Elizabeth Taylor e Opalite (in cui affronta il tema dell’insuccesso e di come debba esser vissuto).
Il viaggio musicale prosegue con Father Figure in cui la Swift reinterpreta l’omonimo successo di George Michael del 1987.
A seguire troviamo Eldest Daughter (che ci fa entrare nel “dietro le quinte” delle sue vulnerabilità)e la bellissima Actually Romantic – una canzone che parla di amore unilaterale e in cui una parte prova risentimento per l’altra – nonché i brani Wi$h Li$t (disseminata di riferimenti a marchi di stilisti) e Wood, impreziosita da un’importante sezione di fiati.
Cancelled! è un brano in cui le sonorità sono amplificate da un’orchestra d’archi al completo, mentre in Honey il sound si incentra sul rapporto tra un banjo innestato su un ritmo hip-hop di fine anni ’80.
Infine la title track The Life of a Showgirl, dove Sabrina Carpenter si unisce a Taylor Swift in duetto.
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