“A me mi piace”: la Crusca dà ragione ad Alfa

L‘Accademia della Crusca – massimo riferimento per la lingua italiana – non indica come “orrore grammaticale” l’espressione “A me mi piace” usata da Alfa nell’omonimo singolo estivo – feat. con Manu Chao – diventato uno dei più passati dalle radio italiane.

A me mi piace“, spiega l’istituzione, è una sottolineatura che intende mettere in evidenza un elemento ritenuto importante, il pronome personale, ed è lecita nel parlato, anche se in molte grammatiche viene definita come una ripetizione inutile.

Non è solo questo l’unico apparente errore accettato fra quelli commessi più frequentemente a scuola.

Ci sono anche ma però epiuttosto che“, come motivato nel libro “Giusto, sbagliato, dipende. Le risposte ai tuoi dubbi sulla lingua italiana“.

Ad esempio, “ma però“, a dispetto l’incontro delle due congiunzioni ma e però, non è un errore, perché il secondo elemento rafforza il significato del primo (nella letteratura italiana sono presenti esempi illustri di questo uso già in autori quali Tasso, Alfieri e Manzoni).

Alfa e con lui anche gli studenti tornati sui banchi – allora potranno sentirsi più sollevati e meno responsabili per quelli che spesso vengono segnatierrori dalla penna rossada tanti professori!

Ascolta , come ci aveva raccontato nel Radio Subasio Music Club che lo ha visto protagonista.

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