“Oro e rosa”: il nuovo album di inediti di Irene Grandi

Dopo 5 anni torno da voi con un progetto tutto inedito e non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate e quale sarà la vostra canzone preferita!”

Così sui social Irene Grandi sta annunciando l’uscita di “Oro e rosa”, il suo nuovo album di inediti, fuori dal 14 novembre.

Un ritorno che arriva dopo cinque anni dal precedente lavoro discografico, nei quali Irene ha compiuto lunghi tour recuperando le sue radici e i primi amori musicali con “Io in Blues”, celebrando i trenta anni di carriera con la tournée “Fiera di Me”, e partecipato a progetti internazionali come il musical “The Witches Seed”, con le musiche di Stewart Copeland.

Il titolo dell’album sintetizza il nucleo emotivo del progetto: due colori che appartengono alla stessa luce: l’oro e il rosa dell’aurora e del tramonto che diventano figure emblematiche.

L’aurora è promessa, risveglio, un “cominciamento”; il tramonto è perdita, conclusione, ma anche congedo che prepara il nuovo giorno.

Irene costruisce l’album su questa dialettica: ogni brano sembra guardare il confine tra due stati emotivi, il punto di passaggio dove la percezione cambia; come guardiamo le cose cambia in un attimo, e quel mutamento trasforma la storia che raccontiamo a noi stessi.

Il fil rouge che lega le tracce – alcune delle quali anticipate come l’omonima “Oro e rosa” – è l’amore: trovato, perduto, con le quotidiane fatiche per cercare un baricentro stabile, e la necessità a volte, di lasciarlo andare.

Una ricerca che dura tutta la vita e ora ci vede vincitori ora sconfitti. Ma mai rassegnati.

C’è un momento, nella trasformazione continua che caratterizza ogni crescita artistica e personale, in cui ci sentiamo come sospesi – afferma Irene GrandiUn momento delicato che può essere paragonato a una ghianda piantata nel buio della terra umida, pronta a germogliare. La luce della vita è appena percettibile, ma c’è, e contiene tutta la potenzialità dell’albero che un giorno sarà radicato, forte e proiettato verso l’alto con fronde generose e belle, una maestosa quercia”.

La cantautrice spiega che “il momento che descrivo nelle canzoni di questo album è proprio questo passaggio: il coraggio di ricordare e lasciare andare il passato per piantare un nuovo seme, entrando nel buio, nell’ignoto con speranza, seguendo il bagliore dell’ispirazione e la forza dell’esperienza”.

Credo fermamente che la fiducia, la volontà e la sincerità siano il terreno fertile per ogni creazione e che il momento sospeso non sia altro che il preludio a una nuova, brillante vita”.

Undici canzoni, in cui lo stile e l’interpretazione di Irene Grandi emergono in maniera decisa e inconfondibile, passando con agilità fra le rifrazioni dello spettro sonoro di quel pop che l’hanno resa una delle artiste più influenti della musica italiana.

Ballate ma anche tensioni ritmiche più incisive, girando la ruota del tempo tra composizioni dal sapore contemporaneo, elettro pop anni 80, suggestioni blues, la irrinunciabile attitudine rock.

Fra loro “Colorado con il prezioso featuring di Carmen Consoli e Fiera di Me”, con la supervisione ritmica di Stewart Copeland.

Il disco vede anche la presenza di molti compositori e autori, alcuni collaboratori storici, altri nuovi (da Francesco Bianconi, Mario Amato e Carlo Alberto Togni a Daniele Coro, Martina Vinci, Luca Floridi, Niccolò Dainelli, Alessandro De Rosa, Leonardo Marcucci, Jole Canelli, Jampa Capolongo e altri ancora).