13 novembre: Giornata Mondiale della Gentilezza

La Giornata mondiale della Gentilezza, che ricorre il 13 novembre, ha l’obiettivo di promuoverne il potere positivo verso gli altri e verso se stessi.

La data è stata scelta perché ricorda il giorno d’inizio della conferenza del World Kindness Movement, svoltasi a Tokyo nel 1997, che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza.

Quest’anno, in occasione della ricorrenza, è stata annunciata una proposta di legge volta a riconoscere ufficialmente la gentilezza come valore costitutivo della convivenza civile.

“La gentilezza è un atto politico: l’Italia ha bisogno di un Kindness Act”, ha detto Natalia Re, presidente del Mig (Movimento italiano per la Gentilezza) annunciando la proposta di legge affidata alla presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere, l’onorevole Semenzato. “Un atto simbolico e necessario”, ha commentato.

L’idea è stata lanciata a novembre dell’anno scorso a Palermo dove si era tenuta, l’Assemblea mondiale della Gentilezza.

La gentilezza, sebbene venga comunemente percepita come un concetto legato principalmente all’ambito sociale e psicologico – racconta ancora Natalia Re – ha in realtà ripercussioni di vasta portata anche nell’economia. Questa connessione, pur non essendo immediatamente visibile o quantificabile tramite strumenti economici tradizionali, è stata oggetto di diversi studi che esplorano la sua influenza sulla produttività, sul benessere individuale e, in ultima analisi, sull’andamento dell’economia di un paese, con un impatto tangibile sul Prodotto Interno Lordo (PIL)”.

Alla proposta di legge si affiancano anche due testi collegati, uno rivolto al mondo dell’istruzione, per promuovere la gentilezza come metodo educativo e di prevenzione del bullismo anche online e uno rivolto al mondo del lavoro, e alla pubblica amministrazione in particolare, volto a favorire ambienti professionali inclusivi e rispettosi.

Come parte integrante della proposta, è stata sviluppata anche una ‘Carta dei Sei Valori della Gentilezza’ composta da sei principi fondamentali – rispetto, ascolto, solidarietà, equità, pazienza e generosità – pensata per essere usata per orientare le politiche pubbliche, dalla gestione dei servizi sociali alla promozione della cultura, fino alla definizione delle politiche economiche.

In questo percorso di ‘istituzionalizzazione’ della gentilezza, l’Italia non sarebbe sola. Sono già molti i Paesi che hanno normato il tema.

Un esempio è il Giappone che ha leggi che promuovono il rispetto reciproco e l’inclusione culturale. Oppure il Canada, che già nel 1988 aveva varato il Multiculturalism Act, una legge federale che promuove la multiculturalità come un valore fondamentale per la società.

In Bhutan, invece, è stata introdotta la Felicità Interna Lorda (GNH), una misura di benessere adottata per guidare le politiche pubbliche, un’alternativa al prodotto interno lordo (PIL) tradizionale. In Australia sono in vigore il National Day of Action Against Bullying and Violence e diverse leggi e iniziative locali per combattere il bullismo e la violenza, in particolare nelle scuole.

Mentre i Paesi Scandinavi promuovono la gentilezza, il rispetto e l’inclusione sociale come parte integrante delle politiche pubbliche.