Trent’anni senza Kurt Cobain

Trent’anni senza Kurt Cobain, il 5 aprile 1994 l’icona della musica grunge metteva fine alla sua vita. Una morte sulla quale, negli anni, si sono moltiplicate le ipotesi più disparate.

Il corpo del leader dei Nirvana fu trovato l’8 aprile nel garage nella sua casa sul Lago Washington, da un elettricista chiamato per installare l’illuminazione di sicurezza. Aveva solo 27 anni, un numero maledetto nel mondo della musica. E’ stato infatti ribattezzato “Club 27” quel gruppo di icone morte proprio a questa età e che comprende tra gli altri Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin e Amy Whinehouse.

I Nirvana con Nevermind fecero di Seattle la capitale del nuovo rock, trasformando il grunge in una filosofia di vita. La notorietà planetaria acquisita potrebbe avere contribuito a far esplodere le fragilità di un personaggio già tormentato.

Con il suo gruppo e l’album Nevermind uscito nel 1991, con 30 milioni di copie vendute, è stato uno dei pilastri della storia del rock. Secondo la rivista Rolling Stone, Cobain è stato il miglior artista degli anni Novanta. È stato inoltre inserito al 45esimo posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone. Per molti è stato la voce di una generazione disperata, sola e arrabbiata.

Il “male di vivere” con lui ha vinto, ce l’ha portato via troppo presto, ma quello che ci ha lasciato rimarrà per sempre come una delle pagine più importanti della storia della musica.

(credits Getty Images)